La piccola Schengen dei Balcani Occidentali

Con la situazione relativa all’allargamento e l’adesione dei paesi dei Balcani occidentali in stallo caratterizzata da veti contrapposti e divisioni tra gli stessi membri dell’UE, i leader di Macedonia del Nord, Serbia e Albania procedono a grandi passi verso una sempre maggiore integrazione dei loro paesi aspettando che la situazione relativa all’accesso nell’Unione Europea si sblocchi. A tale scopo vi è stato un summit organizzato a Tirana il 10 giugno scorso dove erano presenti oltre che il premier Albanese Edi Rama, anche gli omonimi di Macedonia del Nord, Serbia, Bosnia ed Erzegovina, Montenegro e Kosovo. Il tutto ovviamente supportato dall’unione europea tramite il commissario UE all’allargamento Oliver Varhelyj che ha comunicato che l’UE ha stanziato 30 miliardi di euro per lo sviluppo della regione ed inoltre ha detto che l’Europa è pronta con il programma IPA 3 per un ulteriore sviluppo dei Balcani occidentali.

Durante il summit il è emersa la volontà comune di rafforzare la cooperazione per lo sviluppo dell’economia regionale per sfruttare a pieno le opportunità che si profilano dopo la pandemia.

Il premier Rama ha sottolineato che la creazione di una mini area Schengen regionale è un progetto strategico che porterà “benefici economici, sociali e politici” ai Balcani occidentali.

Un messaggio concordante con questa visione è stato quello del premier macedone Zoran Zaev. “I Paesi dei Balcani occidentali insieme sono più forti e rendono la regione più competitiva, forte e vicina al mercato dell’Unione europea”, ha dichiarato il primo ministro della Macedonia del Nord. “Il piano economico e di investimenti dell’Ue per i Balcani occidentali sostiene la ripresa a lungo termine della regione”, ha dichiarato Zaev, secondo cui l’attuazione di tale piano “stimolerà l’attività economica”, “rafforzando la concorrenza e l’innovazione specialmente nelle piccole e medie imprese”. Zaev ha sottolineato l’impegno di Skopje per la transizione dal carbone alle fonti di energia rinnovabile. “Durante questi periodi sfidanti, tutti i Paesi della regione stanno lavorando per istituire un mercato regionale comune”, ha affermato il premier macedone.

 

Un nuovo incontro è previsto a Skopje il 28 luglio.

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