La Bulgaria toglie il veto alla Macedonia del Nord ma a Skopje restano i dubbi

Nella giornata di venerdì 24 giungo, il parlamento bulgaro ha approvato con 170 voti a favore, 37 contrari e 21 astenuti una bozza che approva il compromesso proposto dalla presidenza francese UE per far si che Sofia tolga il veto alla Macedonia del Nord e si possano così avviare i negoziati sull’adesione del paese in Unione Europea. Ma sul compromesso pesa la contrarietà macedone visto che tre partiti si sono già detti disposti ad abbandonare la maggioranza nel caso in cui il governo dovesse accettare la proposta.

Giovedì il testo era stato presentato da Hristo Ivanov, leader di Bulgaria Democratica, membro della coalizione di governo ricevendo il via libera della commissione per gli affari esteri del parlamento.

Il documento approvato afferma che i bulgari dovrebbero essere inclusi nella costituzione della Macedonia del Nord, su un piano di parità con gli altri popoli già menzionati nella carta fondamentale del paese. Afferma inoltre che nulla nel processo di integrazione europea della Macedonia del Nord potrà essere interpretato come un riconoscimento da parte bulgara dell’esistenza di una “lingua macedone”. Un altro testo aggiunge che il buon vicinato sarà un criterio che Skopje dovrà soddisfare sistematicamente.

La proposta francese andrebbe infatti a scontrarsi con l’ostilità di Skopje dove, tre partiti della coalizione hanno già minacciato che lascerebbero la coalizione nell’eventualità che il governo potesse accettare tale proposta rischiando così di lasciare l’attuale Premier macedone privo di maggioranza.

Infatti secondo il documento la Macedonia del nord dovrebbe riscrivere completamente la propria storia  a partire dal secondo dopoguerra accettando la versione dei fatti di Sofia.

A questo punto secondo le dichiarazioni espresse via Twitter da parte del Premier kovačevski le condizioni di Skopje sarebbero:

  • una formulazione chiara sulla lingua macedone e la tutela dell’identità macedone (nel quadro negoziale, la lingua macedone non è un argomento, c’è solo un chiarimento su come i documenti verranno tradotti in essa);
  • le questioni storiche non possono essere annoverate tra i criteri del quadro negoziale (non lo sono, sebbene il testo faccia riferimento all’accordo di vicinato);
  • i negoziati tra la Macedonia del Nord e l’UE devono iniziare prima della modifica costituzionale che riconoscerebbe i bulgari come gruppo di minoranza etnica;
  • garanzie chiare che la Bulgaria non presenterà ulteriori richieste;
  • qualsiasi decisione relativa ai negoziati dell’UE dovrà essere presa consultando le istituzioni della Macedonia del Nord.

Infine a seguiti dell’ incontro dei 27 membri e dei 6 rappresentati dei paesi balcanici, la Bulgaria ha confermato la decisione di non rimuovere il veto alla Macedonia del Nord, rimandano la decisione a lunedì 27 data in cui è previsto un voto del parlamento bulgaro a riguardo.

Questo articolo si basa sulla copertura di Euroactiv. 

 

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